La mostra, dedicata alle vecchie varietà di frutta dell’isola di Cipro,
intende portare il visitatore, attraverso i numerosi paesini, sulle tracce
del percorso effettuato dal georgofilo fiorentino Giovanni Mariti durante il
suo soggiorno nell’isola fra il 1760 e il 1768.
Giovanni Mariti era un uomo di cultura dai molti interessi e curiosità
costruttive ed ha lasciato a noi una dettagliata descrizione dell’isola, con
un linguaggio scorrevole e senza preconcetti. Nelle sue descrizioni da
viaggiatore testimone dello stato reale ed attuale di quel periodo, si
scoprono nomi di paesi che non esistono più, di coltivazioni non più
redditizie ed ormai abbandonate, insieme a tecniche colturali ancora
praticate e luoghi ancora riconoscibili.
Attraverso le tavole botaniche il visitatore sarà guidato a conoscere le uve
da tavola e per la vinificazione, i fichi - dei quali molti portano il nome
del luogo dove crescono - albicocche, nocciole, noci,mele, prugne.
Nella travagliata storia di Cipro, caratterizzata da glorie, carestie e
tirannie, molte varietà di frutta sono state perse. Da anni, l’Istituto per
la Ricerca Agricola di Cipro dispone di una discreta banca di germoplasma
per varietà di uva, fichi, agrumi, melograni ed ulivi, che va arricchendosi
con molta e preziosa attenzione da parte dei giovani ricercatori.
Da più di 15 anni l’artista raccoglie informazioni negli stessi luoghi
descritti da Giovanni Mariti, parlando con gli anziani agricoltori e
scoprendo luoghi dove singoli alberi da frutto sono scampati all'invadenze
delle nuove varietà arboricole, spesso facendo ombra nei caffe' dei piccoli
centri rurali. Negli anni percorre l'isola in escursioni a piedi ed in
macchina, appagata da ritrovamenti di alberi dimenticati e da nuove amicizie,
spesso supportata dal Corpo Forestale Cipriota e sempre disponibile ed
attento osservatore pronto a segnalare alberi da frutto isolati.
Le tavole botaniche in esposizione sono il risultato di numerosi studi a
matita di esemplari ancora vivi. Studi eseguiti con l’immancabile ausilio
del calibro e del binoculare, spesso ripetuti e completati con viaggi
successivi nei periodi di fioritura, per completare fedelmente il lavoro.
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